sábado, 14 de noviembre de 2009

Sculpture: Bernini. Ludovica Albertoni - English - Italiano


















The monument to the Beata (or Blessed) Ludovica Albertoni (1674) is in the specially designed Altieri Chapel in the church of San Francesco a Ripa in Trastevere, Rome. The sculpture and its setting in the Chapel were designed by the Baroque artist Gian Lorenzo Bernini.[1]

It was commissioned from Bernini by Cardinal Paluzzi degli Albertoni, who had taken the name Altieri after the elevation of a kinsman of his family by marriage, who became Pope Clement X (1670-76). It is not clear how much Bernini was paid. He was seventy one years old when he began the work, and it was one of his last sculptures. The white marble figure represents the nun Ludovica Albertoni, a distant relative of the Cardinal, on her deathbed; she died in 1533. She is portrayed as experiencing both mortal suffering and religious ecstasy, surrounded by putti, and waiting to rise to the Holy Spirit. A recessed side window to the left helps to illuminate the sculptural subject.

The altarpiece behind the sculpture is by Baciccio.

Ercole Ferrata's statue of the dying Saint Anastasia statue in the Basilica of Santa Anastasia resembles Bernini's Beata Ludovica Albertoni.


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Beata Ludovica Albertoni è una scultura realizzata da Gian Lorenzo Bernini tra il 1672 e il 1673. Si trova nella chiesa di San Francesco a Ripa di Roma.

Ludovica Albertoni, terziaria francescana vissuta a Roma dal 1474 al 1533, fu beatificata nel 1671, anche per le esperienze delle visioni mistiche, dimensione di trascendenza rivalutata e incentivata dalla chiesa romana nel Seicento. Nello stesso anno, la famiglia Altieri decise di dedicarle un altare nella cappella privata in San Francesco: l'opera venne affidata all'ormai settantenne Bernini, che sceglie di riprendere le tematiche affrontate nell'Estasi di Santa Teresa d'Avila.

Lo scultore rappresenta la beata in punto di morte, trasformando questo dramma come anch’esso estasi, cioè congiunzione mistica al divino.
Lo spazio della cappella è molto ridotto, ma Bernini riesce comunque a creare un effetto scenografico quale aveva già sperimentato con la Cappella Cornaro. Crea due pareti molto inclinate che fanno da quinta allo spazio dove è inserito il sarcofago della beata. La parete di fondo viene arretrata, così Bernini può nascondere due piccole finestre verticali, che danno direttamente all'esterno, creando una illuminazione radente che rischiara la bianca statua rendendola più visibile nella penombra della cappella.

In quest'opera, architettura, scultura, luce e colore vengono sapientemente combinati per creare un effetto di pura scenografia, che incarna in pieno lo spirito dell'estetica barocca.

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